Beh si, non è che mai nessuno se lo sia dimenticato: il nostro Paese è famoso nel mondo anche e sopratutto per la sana e ottima cucina, tutta una tradizione di fornelli e nonne col grembiule.
Eppure sembra che da qualche tempo a questa parte tanti tra coloro che avevano avuto fortuna approdando nel Bel Paese con format americanizzati - penso ai vari McDonald e Burger King - o comunque d'oltralpe - penso alla recente apertura a Milano di Ladurée - si siano accorti che devono essere finiti i tempi in cui gli italiani volevano a tutti i costi essere altro fuorché, appunto, italiani.
Si parte da una riscoperta dell'eccellenza italiana, probabilmente grazie al 150° dall'Unità festeggiato nel 2011 - ma che era già partita con il progetto Eataly: tutti a riproporre vecchie campagne promozionali, tutti a ricordare i fasti che furono dell'azienda tal dei tali. Parte la FIAT, con il lancio della nuova 500 e un video strappalacrime sul nostro glorioso passato - film di tornatore incluso con la scena di Nuovo cinema Paradiso. Ma forse era già partita Barilla, con un packaging che strizza sempre l'occhio al passato. Sembra quasi che invece di andare avanti guardiamo indietro.
In generale, il marketing si rivolge dunque sempre più spesso alle glorie del passato per incrementare i consumi del presente: per i consumtori è rassicurante e per chi decide le strategie promozionali è meno rischioso che tentare conm le innovazioni. Vedo che tutto questo vale anche per il design degli oggetti, sempre più vintage: penso alla Mokona di Bialetti, ai distributori di caramelle in miniatura, alle stesse automobili, agli orologi e ad altro ancora (magari postate voi qualcosa di interessante)!
Ma quello che mi ha più affascinato è stata la strategia di MacDonald: il format americano per eccellenza che mentre altri tentano la stessa fortuna (penso a MAMA Burger, a Miss Chicken, ...) è andato a scomodare Gualtiero Marchesi (quanti oh my God in Rete...) per promuovere un panetto all'italiana. Davvero geniale. E in effetti tempo indietro mi ero ritrovata a una tavola rotonda dell'associazione POPAI insieme al Responsabiel Marketing italiano del MAC in cui si parlava di marketing e nuove tecnologie (Digital Signage in particolare): il suo intervento si concluse più o meno così "ma alla fine noi vendiamo panetti, cosa ci vogliamo inventare con questa tecnologia per attirare i consumatori che stiamo perdendo?".
Ecco, ha guardato al passato e all'italianità e ha elegantemente skippato il futuro e la globalizzazione, per garantirsi il presente.
In questa settimana milanese mi è sembrato comunque che questa manìa dell'eccellenza italiana stesse davvero dilagando: in una bella cioccolateria che si trova in una traversa del centralissimo Corso Vittorio Emanuele (manco a dirlo si chiama Cioccolati Italiani) tutti i maitre chocolatier che lavorano praticamente in vetrina, dato che il layout del punto vendita è tutto vetri - indossano maglie con il claim "noi lo facciamo davanti a tutti" è un sottile giocare con un paio di grandi glorie tutte italiane (dicono).
Scusi, Ladurée. Ma Lei chi è?
;-)
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